Questa seconda sotto-raccolta, chiamata I cinquanta di mezzo, contiene cinquanta sutte ed è divisa in cinque capitoli: il capitolo sui capifamiglia, il capitolo sui bhikkhus, il capitolo sugli asceti, il capitolo sui re e il capitolo sui bramini.
A completare la prima autobiografia ci sono le sutte MN 85 Con il principe Bodhi e MN 100 Con Saṅgārava. In tutto ci sono cinque sutte che centrano e danno un contesto storico al Buddha. La ripetizione insistente indica la loro importanza.
Sul versante spurio, spiccano le sutte MN 91 e MN 92, in cui il Buddha sembra deciso a mostrare il suo pene con fimosi e la sua lunghissima lingua con cui poteva pulirsi le orecchie. Il tutto per affermare che presumibilmente aveva i leggendari 32 segni del grande uomo, un mito che pare risalga a Gilgamesh. MN 95 insiste ancora su questo punto.
Sorprende anche in MN 84 Conversazione con Madhurā e MN 94 con Ghoṭamukha, l'insistenza nel prendere come Maestro un Buddha estinto in un paio di sutte estemporanee con protagonisti degli sconosciuti in cui la trama si svolge in un tempo indeterminato dopo il parinibbāna del Buddha.
MN2 - I Cinquanta di Mezzo
Digha Nikāya